L’11 dicembre è la Giornata internazionale della montagna, dedicata ai “giganti” del nostro pianeta.
L’anno 2022 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile della Montagna”, esattamente a 20 anni dall’istituzione della Giornata Internazionale della Montagna, nel 2002.
La Giornata Internazionale della montagna è una ricorrenza istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite per ricordare al mondo l’importanza dell’ambiente montano nel ciclo della vita.
I “giganti” del nostro pianeta, maestosi e fragili, sono ogni anno minacciati dai cambiamenti climatici e dallo sfruttamento incontrollato delle risorse. L’aumento delle temperature porta allo scioglimento dei ghiacciai, all’erosione del territorio. Si stravolgono gli habitat, si compromettono le risorse idriche. Ed è un problema che tocca tutti.
La risoluzione ONU, adottata con voto unanime, intende incoraggiare gli Stati membri, le organizzazioni internazionali, la società civile, il mondo accademico e il settore privato, a celebrare l’Anno e la Giornata internazionali, sensibilizzando la popolazione sull’importanza dello sviluppo e della preservazione dei territori montani, intesi come sistemi economici, sociali, culturali e identitari unici, da cogliere in positivo come punto di partenza per ripensare un modello globale.
Perché si festeggia la Giornata Internazionale della montagna
Sappiamo infatti che le montagne coprono il 27 per cento della superficie terrestre (in Italia circa il 47,5 per cento) e ospitano circa il 15 per cento della popolazione mondiale.
Ma le montagne sono un tesoro prezioso non solo per chi le abita: stando ai dati dell’ONU, infatti, non solo forniscono sostentamento e benessere a 1,1 miliardi di persone che vi risiedono, ma delle loro risorse beneficiano indirettamente anche miliardi di individui che vivono a valle.
Le montagne, infatti, forniscono tra il 60 e l’80% dell’acqua dolce che usiamo per il consumo domestico, agricolo e industriale. Non solo. Il turismo di montagna rappresenta circa il 15-20% dell’industria turistica mondiale e gli alimenti che si producono in alta quota, come caffè, miele e spezie, sono sempre più richiesti dal mercato, fornendo un’occasione di sviluppo e benessere alle popolazioni montane che, ricordiamo, per la maggior parte vivono in Paesi in via di sviluppo, al di sotto della soglia di povertà.
Appare quindi chiaro che gli effetti negativi dei cambiamenti climatici rischiano di condizionare inevitabilmente la vita di tutti. La conservazione dell’ambiente montano, pertanto, è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile e la sopravvivenza del nostro pianeta.
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