- INDICE
San miniato, la città del tartufo
Mostra Mercato
Come si forma il Tartufo
Varietà di tartufo
Come conservare il Tartufo: consigli e metodi
Mostra Tartufo & Ambiente
SAN MINIATO CITTA’ DEL TARTUFO
San Miniato, situata su un colle nel cuore della Toscana, è una città ricca di storia e d’arte.
Etruschi e romani si stabilirono attratti dalle numerose falde acquifere e dall’habitat salubre, lontano dalle malattie che le paludi della valle portavano. Nei secoli a venire imperatori e re si stabilirono portando prosperità alla città.
San Miniato esprime un perfetto equilibrio tra natura e storia. Il buon vivere, la genuinità dei prodotti e la buona cucina.
La fertile terra dei boschi di San Miniato custodisce il pregiato Tartufo Bianco (Tuber Magnatum Pico), detto anche “l’Oro Bianco”.
MOSTRA MERCATO DEL TARTUFO BIANCO
San Miniato ospita una delle più prestigiose Mostre Mercato del Tartufo Bianco in Italia.
La prima Sagra del Tartufo Bianco di San Miniato si svolse il 26 Ottobre 1969 nella Piazza Del Duomo. Dopo due anni di fermo la festa è stata puntualmente ripetuta ogni anno.
Nel corso degli anni la sagra si è ampliata sempre più diventando oggi una Mostra Mercato di livello internazionale.
Nel 2020 è arrivata a celebrare il suo 50° anniversario e San Miniato ha saputo conservare la ricchezza delle tradizioni popolari.
Negli ultimi tre fine settimana di novembre, periodo in cui il prezioso fungo sotterraneo raggiunge la sua piena maturazione e la sua massima bontà, la città medievale diventa la capitale italiana del Tartufo Bianco.
Durante la manifestazione, per oltre 1 km all’interno del centro storico e nelle zone limitrofe, sono a disposizione quasi 150 stand di prodotti enogastronomici d’eccellenza: dal tartufo al vino, dall’olio ai salumi, dai prodotti tipici di San Miniato a quelli regionali e nazionali. Oltre 50 stand non inerenti il food.
Il cuore pulsante della manifestazione è costituito dall’Officina del Tartufo, in Piazza del Seminario o in Piazza del Duomo, dove chef di grande fama danno vita al laboratorio del gusto a cielo aperto più importante d’Italia.
Dimostrazioni culinarie e Show Cooking con chef stellati, dibattiti culturali e presentazioni di libri, ospiti VIP.
Ogni anno visitano la Mostra mercato molti personaggi famosi:Cristiano Ronaldo, Andrea Bocelli, Giorgio Panariello, Paolo Bonolis, Paolo Ruffini, Sergio Forconi, Edoardo Raspelli, Cecile Kienge, Fabio Paratici, Gianluigi Buffon, Giorgio Chiellini, Moreno Morello, Bazz, Gaddo della Gherardesca, Gaetano Triggiano, Massimo Nava, Aldo Cazzullo, Giampiero Gramaglia, Giulia Bosetti, I PanPers, Fausto Solidoro (il Gabibbo), Capitan Ventosa, Luca Cassol, Fabrizio Crociani , Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Burdisso, Selvaggia Lucarelli, Trentalance, Solange e tanti altri. Come ogni anno saranno previsti, ospiti ‘eccezione.
COME SI FORMA IL TARTUFO
Il tartufo è un fungo ipogeo.
Viene definito un fungo ipogeo perché cresce sotto terra e appartiene alla famiglia delle Tuberaceae.
I tartufi crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, detti piante simbionti.
In particolare i tartufi stabiliscono un rapporto simbiotico con le querce e con i lecci. Portando quercete e leccete a essere alcuni dei luoghi in cui troverete più facilmente i tartufi.
I tartufi vengono raccolti a mano e vengono individuati con l’aiuto dei cani da tartufo addestrati, il cui fiuto è particolarmente sensibile.

CURIOSITA’
Il tipico odore penetrante che il tartufo sviluppa solo a maturazione avvenuta ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiali, cinghiali, tassi, ghiri e volpi) che scavando nel terreno per mangiarlo contribuiscono a spargere le spore di tartufo e a propagare la specie.
La quantità dei tartufi cambia ogni anno come il suo prezzo e dipende da fattori ambientali e stagionali. Le annate di siccità sono sfavorevoli alla formazione dei tartufi e in questi casi il loro prezzo sale.
L’Italia è uno dei maggiori produttori e esportatori mondiali di tartufi.
La coltivazione controllata del tartufo sta già avendo successo in Australia e Nuova Zelanda. Italia e Francia sono in fase di sperimentazione.
VARIETA’ DI TARTUFI
Esistono moltissime varietà di tartufo
I Tuber classificati sono quasi un centinaio, ma solo una minoranza è commestibile. In Italia la legge consente la raccolta e commercializzazione di 9 specie di tartufo e sono 6 quelle principali che si contendono il mercato.
Come distinguere le diverse specie di tartufo?
Il metodo più comune per identificare una specie di tartufo è l’analisi organolettica manuale e si distinguono per una serie di caratteristiche uniche per ogni tipologia.
- Il profumo
- Il sapore
- L’aspetto del peridio (scorza esterna)
- L’aspetto della gleba, (parte interna carnosa)
- Il periodo di maturazione
Più raramente le spore del tartufo vengono identificate con tecniche di analisi biomolecolare in laboratorio.

COME CONSERVARE IL TARTUFO: CONSIGLI E METODI
Il tartufo è un prodotto che dovrebbe essere consumato fresco, perché nella conservazione, ne conseguirà sempre una certa perdita di sapore.
SOTT’OLIO – OLIO AL TARTUFO
Tagliate a lamelle il tartufo e metterlo in un barattolo di vetro ricoprendolo con olio d’oliva e conservarlo in frigo. Consumare il tartufo entro 7-10 Successivamente potete utilizzare l’olio per condire piatti ai quali vogliamo donare un sentore di tartufo.
FRIGORIFERO
Avvolgere il tartufo nella carta da cucina (assorbente), da cambiare almeno una volta al giorno per evitare che possa divenire troppo umida, e metterlo in un contenitore chiuso o vasetto. In questo modo può esser conservato fino ad un massimo di 10 giorni per il tartufo nero e 7 giorni quello bianco.
FREEZER
Questo metodo è consigliato per conservare il tartufo per periodi molto lunghi, fino ad un anno. Occorre lavare il prodotto, asciugarlo ed inserirlo all’interno di un sacchetto per alimenti, oppure lo si può grattugiare e riporre nel sacchetto.
SALSA
Per realizzare una salsa al tartufo (durata una settimana), unire 25 g di tartufo grattugiato con 60 ml di olio d’oliva, un pizzico di sale ed uno di pepe, amalgamando il tutto. In questo caso, a differenza della conservazione in olio, non avremo più il prodotto intero o a lamelle da utilizzare nei nostri piatti, ma una crema con la quale poter condire gli ingredienti principali delle nostre ricette.
NEL RISO
Un metodo di conservazione controverso: conservare il tartufo in un barattolo di vetro coperto da riso, e riporlo in frigo. Utile solo in caso di una breve conservazione di uno o due giorni, perché il riso tendo a prosciugare il tartufo rendendolo secco. In quel caso però otterremo un riso aromatizzato che potrà essere utilizzato per un ottimo risotto.
MOSTRA TARTUFO & AMBIENTE
Il tartufo 2022 parlerà di ambiente alle migliaia di visitatori



La Mostra Mercato si svolgerà come di consueto negli ultime tre week end di novembre, organizzata da San Miniato Promozione.
La cura dell’ambiente e del nostro pianeta sarà il tema su cui ruoterà la Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato 2022
La scelta della sostenibilità ambientale è limpida: perché non esiste tartufo buono senza ambiente sano. E senza le buone pratiche che “curano” l’ambiente. Come il riuso e il riciclo.
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