Bentornati amanti delle bellezze naturali con “Noi e la Natura”. Introduciamo subito il nostro protagonista con una breve presentazione. L’Olivo è una pianta da frutto sempreverde, quindi non perde le foglie nel periodo invernale pur rinnovandole costantemente e in condizioni climatiche ottimali, si rivela molto longeva superando addirittura i mille anni di età.

L’olivo produce un pregiatissimo e buonissimo Olio extravergine d’oliva.

La pianta che potete vedere in questa foto, si trova a casa dei miei genitori e quest’anno ha compiuto la bellezza di 65 anni.

E ora iniziamo a vedere gli aspetti più importanti dell’olivo.

Sempre aiutata da mio papà, partiremo dalle regole basi (acqua, terreno, nascita, produzione, potatura, malattie e la raccolta delle olive) fino ad arrivare in frantoio e conoscere la procedura di come avviene la nascita dell’importantissimo Olio Extravergine d’oliva, dal sapore differente da regione a regione.

L’acqua e il Terreno. L’Olivo è una pianta estremamente forte ed è resistente anche alla siccità, ma è consigliabile innaffiarla a giorni alterni con una normale quantità d’acqua, tra la primavera e l’autunno inoltrato, così facendo riceveremo una risposta più significativa in termini di raccolta delle olive.

Il terreno dovrà essere drenante per permettere all’acqua di non ristagnare. 

Come nasce un olivo. Tre modi diversi:

  • Tramite Talea, quindi il taglio di un ramo che poi verrà piantato in un vaso
  • Acquistando una piantina di 2 anni d’età
  • Innesto a corona eseguito a maggio (quest’innesto l’abbiamo già visto nell’articolo del limone).

La produzione. Il periodo di fioritura è collocato tra aprile e giugno.

La maggior parte delle varietà degli olivi sono autofertili, quindi una pianta può riprodursi anche autonomamente. Altre varietà invece hanno bisogno di altre piante per l’impollinazione, ma non della stessa varietà.

Il polline dell’Olivo viene trasferito per merito del vento. Grazie all’impollinazione incrociata, se pianteremo almeno tre varietà di olivi vicini, avremo sicuramente un aumento della raccolta. L’Olivo inizierà a produrre i suoi frutti intorno al 5° anno di vita e continuerà fino alla sua morte.

L’importanza di una Regolare Potatura. Prima di tutto dobbiamo sapere che non potare le nostre piante per tre anni o più, influirà negativamente sulla nostra produzione.

La potatura si effettua per:

  • eliminare i rami secchi, malati, spezzati e morti, così facendo prolungheremo la vita vegetativa, ossia la produzione,
  • per far entrare la luce all’interno della in modo ottimale, questo aiuterà la crescita dei frutti,
  • per dare modo a noi di “entrare” all’interno della chioma e raccogliere le ultime olive.

Il momento migliore per la potatura può avvenire subito dopo la raccolta delle olive (se non c’è pericolo di gelate) oppure in primavera, un anno si e un anno no.

Malattie. In Liguria il parassita più preoccupante per gli uliveti italiani è la mosca dell’olivo. E’ quindi molto importante tenersi pronti ad intervenire. Da giugno a luglio possono iniziare i primi attacchi, con il depositarsi delle uova. Se non si ricorre ai ripari, le infestazioni possono prolungarsi fino all’autunno, quindi prossimi alla raccolta, con conseguente scarsa quantità d’olive e soprattutto scarsa qualità.

In questo caso può notevolmente aiutare, la poltiglia bordolese, con un trattamento dai primi di settembre fino ai primi dieci giorni di ottobre all’incirca. 

La raccolta delle olive. Le olive potranno essere raccolte al raggiungimento del loro colore di maturazione e possibilmente in una bella giornata asciutta.

Si stenderanno le reti sotto l’albero e poi si potranno raccogliere a mano o con dispositivi elettrici che scuotono i rami.

Raccoglieremo le olive nei sacchi o in cassette di plastica e le consegneremo al frantoio nella stessa giornata per evitare formazioni di muffe e quindi fattori rischiosi che andrebbero ad incidere sulla loro qualità.

Al frantoio le olive verranno defogliate e lavate, dopodiché occorreranno 3 passaggi.

La frangitura. Le olive vengono frantumate e ridotte in una pasta grossolana.

La gramolatura. Rimescolamento lento e continuo della pasta di olive che durerà all’incirca 30 minuti. 

L’estrazione. Si procede alla separazione delle tre componenti: sansa, acqua di vegetazione e mosto oleoso. 

Al termine di queste operazioni si ottiene l’olio, ma torbido, perché ha bollicine d’aria, frammenti di polpa e residui d’acqua. E’ necessario un periodo di riposo in modo che tutte le sostanze estranee si depositino sul fondo.

E’ importante ricordare la distinzione tra molitura (tramite una vasca in granito e acciaio) e frangitura (tramite macchinario industriale).

Cos’altro aggiungere? Questa forte e maestosa pianta, dai frutti così piccolini, riesce a donarci un prodotto dal grandissimo valore organolettico!

Avete mai partecipato alla raccolta delle olive? Se si, com’ è stata l’esperienza? Fatemi sapere. E mi raccomando, se avete delle domande da porci, io e mio papà saremo felici di rispondervi.

Alla prossima settimana.

Saluti da “Noi e la Natura”

Fabiana
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