L’impollinazione è un processo attraverso il quale il polline viene trasferito dall’organo riproduttivo maschile di una pianta (stame) all’organo riproduttivo femminile (pistillo) per fecondare l’ovulo. Grazie all’impollinazione le piante sono in grado di produrre frutti e semi, assicurando la continuità della propria specie e contribuendo alla conservazione della biodiversità.

I TIPI DI IMPOLLINAZIONE

Impollinazione anemofila: questo tipo di impollinazione avviene grazie al vento e rappresenta la più semplice e primitiva forma di trasporto del polline. Le specie anemofile hanno fiori molto piccoli e poco vistosi, senza petali colorati o profumo, ma con una grande quantità di polline. I granuli pollinici sono leggeri, di ridotte dimensioni (per questo molto spesso provocano allergie) e talvolta dotati di dispositivi che ne favoriscono la sospensione nell’aria (ad esempio sacche aerifere nei pollini delle conifere). Il vento agita i fiori, facendo cadere il polline sul pistillo delle piante femminili vicine.

Impollinazione entomofila: questo tipo di impollinazione coinvolge gli insetti, come le api, le farfalle e i coleotteri. Le specie entomofile hanno fiori più grandi ed appariscenti, con colori brillanti e profumazioni dolci per attirare gli insetti. Generalmente dispongono di adattamenti che facilitano il contatto degli animali con gli organi riproduttivi. La morfologia fiorale fa sì che, mentre l’insetto si nutre di nettare, il polline aderisca al suo corpo e venga in tal modo trasferito ai fiori che successivamente visita, portando a compimento la fecondazione degli organi femminili.

Impollinazione ornitofila: questo tipo di impollinazione coinvolge gli uccelli, come i colibrì. Le piante ornitofile hanno fiori lunghi e tubolari, spesso di colore rosso o arancione brillante. Nel momento in cui gli uccelli si nutrono del nettare, prodotto in abbondante quantità, il polline si attacca alle loro penne e viene trasferito a un’altra pianta quando si posano sul fiore successivo.

Impollinazione idrofila: questo tipo di impollinazione coinvolge l’acqua e si verifica nelle piante acquatiche. Il polline galleggia sulla superficie dell’acqua e viene trasportato dalle correnti fino ad incontrare il pistillo delle piante femminili.

Impollinazione artificiale: questo tipo di impollinazione è effettuata dall’uomo. Viene utilizzata per migliorare la produzione di alcune piante, come i cereali, e per creare nuove varietà di piante ibride. L’impollinazione artificiale prevede la raccolta del polline dai fiori maschili per poi essere depositato manualmente sul pistillo dei fiori femminili.

L’IMPOLLINAZIONE ENTOMOFILA

Tra i diversi metodi di impollinazione quella che avviene per mezzo degli insetti è senz’altro la più comune. In particolare, gli insetti impollinatori (pronubi) volano di fiore in fiore alla ricerca di cibo (nettare). Quando si posano su un fiore rimangono cosparsi di polline e successivamente, spostandosi su altri fiori, li impollinano permettendone la riproduzione. Le api, in particolare, possiedono delle “sacche” sulle zampe posteriori in cui raccolgono il polline da portare nell’alveare, come preziosa fonte proteica a completamento dell’alimentazione zuccherina a base di nettare.

LA COEVOLUZIONE TRA I FIORI E GLI INSETTI IMPOLLINATORI

La coevoluzione tra fiori e insetti impollinatori è un processo attraverso il quale le piante e gli insetti si sono adattati l’uno all’altro nel corso del tempo. Questo processo è stato influenzato dall’evoluzione delle caratteristiche morfologiche e comportamentali degli insetti, che si sono specializzati nell’impollinazione di specifici tipi di fiori.

Ad esempio, alcuni insetti come le farfalle e le falene si sono adattati alle lunghe corolle dei fiori notturni, che si aprono solo di notte. Questi insetti hanno sviluppato lunghe proboscidi per raggiungere il nettare all’interno della corolla e i fiori notturni hanno sviluppato un profumo intenso per attirare gli insetti di notte.

Le api, invece, si sono specializzate nell’impollinazione dei fiori con petali piatti e aperti, che consentono loro di raccogliere il polline e il nettare con facilità. Questi fiori hanno sviluppato colori brillanti e una forma specifica per attirare le api.

In questo modo, fiori e insetti impollinatori si sono adattati l’uno all’altro per garantire un’efficace impollinazione e una maggiore probabilità di riproduzione. La coevoluzione tra fiori e insetti è quindi un esempio di come gli organismi evolvono e si adattano per interagire con l’ambiente e garantire la loro sopravvivenza.

GLI ADATTAMENTI DEI FIORI AGLI INSETTI IMPOLLINATORI

Gli adattamenti dei fiori sono molteplici e mirati ad attirare gli insetti impollinatori (api, farfalle, falene e altri insetti volanti). Questi adattamenti includono colori, forme, odori, produzione di nettare e strutture specifiche che, favorendo gli insetti impollinatori, risultano essenziali per la fecondazione delle piante.

Per esporre qualche esempio, i fiori possono:

  • produrre petali colorati e brillanti, che aiutano gli insetti a individuare il fiore da lontano;
  • presentare delle “nervature” che riflettono la luce in modo selettivo, producendo una forma di guida per gli insetti;
  • produrre nettare, una sostanza zuccherina che attira gli insetti impollinatori;
  • produrre profumi specifici per gli insetti impollinatori, rilevabili anche ad una distanza maggiore rispetto ai petali;
  • avere diverse forme e strutture che favoriscono gli insetti pronubi. Ad esempio, i fiori a campana sono adatti per le farfalle, poiché forniscono un punto di appoggio per l’insetto mentre succhia il nettare, mentre i fiori tubolari sono adatti per le api, che possono raggiungere il nettare attraverso un tubo stretto;
  • produrre polline in modo specifico per determinati insetti impollinatori. Ad esempio, alcuni fiori hanno polline “aderente” che si attacca alle zampe degli insetti, che lo trasportano da un fiore all’altro, consentendo così la fecondazione incrociata.
ALCUNI CARATTERI FIORALI ATTRATTIVI PER SPECIFICI GRUPPI DI IMPOLLINATORI

API: sia Apis mellifera che gli apoidei solitari sono attratti da fiori con colori brillanti, soprattutto blu e gialli, non sono in grado di distinguere il rosso. I fiori possono essere riuniti in gruppi numerosi o essere provvisti di una piattaforma di atterraggio per le api che vi sostano sopra mentre bevono il nettare o raccolgono il polline; spesso sono dotati di profumi gradevoli (attrattivi anche per l’uomo) e di abbondante polline e nettare.

FARFALLE: attratte da fioriture vivacemente colorate (soprattutto rosa, blu e gialle), raggruppate in piccole masse. Il tubo corollino spesso è accuratamente ristretto, in modo tale che la farfalla riesca ad inserire nella piccola apertura la lunga spiritromba. I fiori hanno piacevoli profumi e nettare abbondante.

FALENE (Farfalle crepuscolari): i pochi fiori impollinati da questi lepidotteri si aprono la sera o durante la notte, momento in cui si attivano questi visitatori. Spesso hanno profumi piacevoli, molto dolci che si possono percepire anche a grande distanza. Il loro colore solitamente è bianco, possono disporre o meno di una piattaforma di atterraggio, hanno abbondante nettare ma non molto polline.

DITTERI: all’interno di tale ordine appartengono numerosi gruppi di impollinatori molto importanti, come ad esempio i Sirfidi. Il loro corpo tomentoso (ricoperto di peli) è molto efficace per il trasporto del polline, favorendo l’impollinazione e la formazione dei frutti. Possono visitare molti tipi di fiori, alcuni dei quali odorano di carne in putrefazione.

COLEOTTERI: di solito generalisti che visitano molti tipi di piante per nutrirsi. Il loro ruolo nell’impollinazione è dubbio, sembra essere più che altro casuale ed efficace solo con fiori grandi provvisti di numerose parti; spesso infatti girano intorno al fiore mangiando e masticando i vari organi senza entrare così in contatto con il polline.

LA COEVOLUZIONE FIORE – IMPOLLINATORE: IL CASO DELLE ORCHIDEE

Le orchidee sono una famiglia di piante molto diverse e complesse, che includono più di 25.000 specie. Una caratteristica che le distingue dalle altre piante è la loro capacità di attirare gli impollinatori attraverso una serie di strutture morfologiche altamente specializzate.

In generale, hanno fiori complessi che si distinguono per la loro simmetria bilaterale. Questo significa che il fiore ha due parti simmetriche, una destra e una sinistra, separate da una linea immaginaria. La parte anteriore del fiore, detta labello, è molto sviluppata e ha una forma particolare, che può variare notevolmente a seconda della specie (concavo o appiattito, a forma di lancia, di cuore o di arco). All’interno si possono trovare strutture specializzate come lo sperone, una sorta di sacca allungata che può contenere nettare. Trovandosi spesso alla base del fiore, l’impollinatore deve entrare per poterlo raggiungere e bere, in questo modo il polline può facilmente aderire al corpo ed essere trasportato su un fiore differente promuovendo la fecondazione.

Le orchidee sviluppano anche altri meccanismi per attrarre gli insetti impollinatori, come i colori brillanti e i profumi intensi. Il profumo può essere simile a quello delle femmine, ad esempio, per attirare un maschio in cerca di accoppiamento, o può avere un odore simile a quello di carne in decomposizione, per attirare certi tipi di mosche. Alcune orchidee addirittura sono in grado di imitare forme e colori di altri insetti, come le api o le vespe, per ingannare gli insetti impollinatori e attirarli nel fiore.

L’IMPORTANZA DELLE API

Le api sono degli insetti molto importanti per la natura e per l’uomo, in quanto svolgono un ruolo essenziale nell’impollinazione della maggior parte delle piante da fiore e delle coltivazioni agricole. Senza di loro molte piante non sarebbero in grado di riprodursi e questo avrebbe conseguenze significative sull’ecosistema e sulla sicurezza alimentare.

Le api, inoltre, sono importanti per la produzione di miele e di altri sottoprodotti che trovano molteplici utilizzi nell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica (come la cera, il polline e la propoli).

Negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo assistito ad un forte decremento del loro numero. La causa è imputabile a diversi fattori, come l’uso di pesticidi, la perdita di habitat naturali,la diffusione di malattie e parassiti, infine i cambiamenti climatici. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto nello specifico, nel 2020 si è verificata una vera e propria “emergenza api” in Italia, dovuta alle alte temperature raggiunte durante l’inverno.

In conclusione, la protezione degli insetti pronubi è di vitale importanza. E’ possibile perseguirla adottando pratiche agricole sostenibili, promuovendo la biodiversità, riducendo l’uso di pesticidi. Fondamentale è anche riuscire a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di attivarsi (ognuno nel proprio piccolo) per proteggerli. E’ sufficiente compiere semplici azioni per contribuire a promuovere la loro salvaguardia, come ad esempio piantare fiori nei propri giardini o sulle terrazze che li attirino e che siano in grado di soddisfarne le esigenze sotto molteplici punti di vista (nutrizionali, di rifugio etc. ).

Giulia Basteri
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