L’ortaggio protagonista di oggi è la zucca: morbida, digeribile e di grandissimo aiuto per l’intestino. La zucca non è solo il simbolo di Halloween, è il simbolo dell’abbondanza e della prosperità. Nella prima metà del ‘900, possedere in magazzino molte zucche significava disporre di ottimo cibo, un ottimo alleato nel compost e di grande aiuto nell’apparato digerente. 

Terra e nutrimento

La zucca apprezza qualunque terreno e ogni tipo di clima, se non troppo rigido. Richiede poche cure e resiste bene alle malattie, a patto di darle molto spazio. Bisogna ricordarsi di potarla perché in questo modo, si potranno raccogliere poche zucche ma grosse. Sono indispensabili le abbondanti innaffiature e una buona concimazione con compost biologico durante la fioritura e durante la crescita dei frutti, sempre senza esagerare.

La raccolta

Le zucche si raccolgono tra settembre e novembre, al raggiungimento del giusto colore. Dobbiamo tagliare con il coltello una lunga porzione del picciolo e spolveriamo la zona del taglio con un pizzico di polvere di carbone di legna, così evitiamo funghi e batteri. Lasciamo le zucche per qualche giorno al sole e all’aria e poi conserviamole in un posto fresco, asciutto e ventilato. 

 La digestione

La zucca è un valido aiutante per i diabetici, avendo un basso contenuto di zuccheri. E’ emolliente, grazie all’alto contenuto di acqua, alla vitamina A e ai carotenoidi. Contiene anche vitamina B e C (quasi quanto l’arancia). Tra i  minerali: potassio ottimo diuretico, il magnesio, importante per l’equilibrio dell’umore e lo zolfo che è un disinfettante interno. E la presenza di acido salicilico ne fa un alleato contro le malattie da raffreddamento.

Descrizione

E’ una pianta dal fusto strisciante lungo fino a 6 metri, con peli ruvidi e grandi, foglie palmate, morbide e munite di un lungo picciolo peloso. Se trova un sostegno, la zucca si arrampica verso l’alto aiutata dai viticci, sottili riccioli molto resistenti. I fiori, di colore giallo, sono unisessuali. Dopo l’impollinazione, l’ovario del fiore femminile si rigonfia, formando il suo enorme frutto, con una buccia sottile e una polpa soda e dolce.

Rimedi naturali

° Ammorbidire la pelle: applichiamo la polpa cruda e frullata, per 30 minuti

° Illuminare la pelle del viso: poniamola in posa cruda e tagliata a fette sottili, per 30 minuti

° Nutrire la pelle secca: spalmiamola cotta e ghiacciata, per 30 minuti

° Contro occhiaie e zampe di gallina: disponiamola cruda tagliata a fette sottili, per 20 minuti

° Per aiutare scottature o infiammazioni: appoggiamola cruda e frullata, per 10 minuti

° Contro le infiammazioni delle vie urinarie: sbucciamo 120gr di semi, bolliamoli per 20 minuti in un litro d’acqua, e beviamone 3 bicchieri al giorno filtrati al momento

° Per aiutare l’intestino: beviamo la mattina a digiuno un bicchiere di succo, ottenuto centrifugando 300 gr di polpa fresca

Tra le curiosità della zucca sappiamo che:

  • esiste il villaggio delle zucche e si trova a San Martino Siccomario, in provincia di Pavia, un parco di 35.000 metri quadrati con alberi secolari, adatto a grandi e piccini, dove poter trascorrere una giornata a stretto contatto con la natura,
  • la zucca in passato veniva usata per contenere il vino e l’acqua,
  • può essere utilizzata come strumento musicale, nelle casse di risonanza per creare strumenti come le maracas o i tamburi,
  • nella maniera corretta può essere conservata fino a 6 mesi,
  • è disponibile in numerosi colori e diverse forme, non sono quella tondeggiante,
  • la zucca di halloween è chiamata Cucurbita Pepo e l’origine di questa usanza è irlandese,
  • le varietà più utilizzate in Italia sono: la zucca mantovana (ideale per gnocchi e il ripieno della pasta fresca), la zucca delica (si presta a tutte le ricette), la zucca tonda padana (ideale per i ripieni), la zucca napoletana (ideale per i dolci), la zucca di Chioggia (ottima), la zucca Butternut (si può cucinare i svariati modi), la zucca di Hokkaido (ricorda il sapore delle castagne) e la zucca “spaghetti”(composta all’interno da tanti filamenti che ricordano gli spaghetti).

E voi come preferite cucinare la zucca?

Un saluto da “Noi e la Natura”

Fabiana
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