La Stella di Natale, tra origini e leggende
Il periodo delle festività natalizie da poco si è concluso e faticosamente stiamo riprendendo i ritmi della vita di tutti i giorni, ognuno con la propria routine lavorativa, familiare, personale. L’albero di Natale, con le sue lucine e i suoi addobbi, è stato accuratamente riposto in una scatola, molto probabilmente in cantina. Dovrà attendere quasi un anno prima di poter brillare nuovamente, facendo assaporare a tutti, anche ai più cinici, la magica atmosfera tipica del Natale.
Si sa, le feste prima o poi devono finire. Eppure ogni anno lo stato di euforia che ci ha accompagnato in questo periodo lascia spazio ad un velo di malinconia. Le stanze ora non brillano più, però qualcosa rimanda ancora al periodo di festa appena concluso: l’immancabile Stella di Natale! Ma per quale motivo questa pianta è diventata il simbolo del Natale, tanto che è quasi impossibile trovare una casa che ne sia sprovvista?
Origine
L’Euphorbia pulcherrima, nota come Poinsettia o Stella di Natale, è una pianta ornamentale originaria del Messico che fiorisce in modo selvaggio negli altipiani dell’America centrale. Nel suo habitat, dove cresce spontaneamente, può raggiungere un’altezza di oltre cinque metri. Oggi è entrata a fare parte delle tradizioni natalizie del nostro paese e la associamo alla festa per via del suo colore rosso acceso. In realtà in origine è stata una leggenda messicana a legarla al Natale. In Messico, infatti, già nel XVI secolo la pianta rientrava nella simbologia tipica delle festività natalizie. Dobbiamo invece aspettare l’inizio del XX secolo perché questa tradizione si diffonda a livello globale.
Gli Aztechi amavano molto questa pianta (che chiamavano Cuetlaxochitl, “fiore di pelle”). La utilizzavano come pianta decorativa per abbellire i loro templi e per onorare i guerrieri caduti in battaglia. Era considerata simbolo di nuova vita e veniva apprezzata anche per le sue molteplici proprietà. Dalle sue brattee estraevano il pigmento rosso usato per tessuti e cosmetici, mentre la sua linfa lattiginosa veniva lavorata per produrre un preparato antipiretico.
La leggenda Azteca
Secondo una popolare leggenda, che continua tutt’oggi ad essere raccontata, la Cuetlaxochitl era la pianta preferita del governante degli Aztechi, Montezuma. Egli credeva che il colore rosso delle foglie superiori provenisse dal sangue di una dea azteca, che morì di dolore per un amore non corrisposto. Alcune gocce del suo sangue caddero sulle foglie della pianta e da allora divennero rosse. La leggenda si diffuse fino in Europa, dove probabilmente ispirò il nome francese della Poinsettia, “Étoile d’amour”, Stella dell’Amore.
La leggenda messicana di tradizione cristiana
Un’altra leggenda lega la pianta alla tradizione cristiana del Santo Natale. Si racconta che in Messico, in un piccolo villaggio, vivesse una bambina di nome Altea. Mentre tutti i bambini compravano regali da offrire a Gesù per Natale, la bambina, essendo estremamente povera, non poteva permettersi di comprare niente. Quel giorno tutti gli abitanti del villaggio si recarono alla chiesa per offrire i loro doni. Altea, non avendo nulla da donare, sconsolata decise di rimanere a casa da sola.
Fu allora che le apparve un angelo. Questa creatura divina invitò la bambina a non rammaricarsi. Le consigliò di raccogliere fiori dai bordi delle strade e di portarli in chiesa come doni per Gesù. L’angelo le disse che il suo dono sarebbe stato il più apprezzato di tutti, poiché non era un oggetto qualsiasi, erano fiori raccolti con amore. La bambina seguì il suo consiglio e, quando arrivò in chiesa, depositò l’erba raccolta per rendere omaggio al bambino Gesù. All’improvviso, quell’erba, che sembrava senza valore né bellezza, si trasformò in meravigliosi fiori di colore rosso acceso e le sue foglie di un verde splendente. Da allora la Stella di Natale è diventata il simbolo di questa notte magica, con il nome di “Flores de Noche Buena” (Fiore della Notte Santa).
La Storia della Stella di Natale
Originaria del Messico, la pianta raggiunse per la prima volta l’Europa nel 1804, grazie al naturalista tedesco Alexander von Humboldt, che la introdusse a Berlino dopo una lunga spedizione in America Latina. Fu il botanico Carl Ludwig Willdenow a catalogarla nel 1833 col nome di “Euphorbia pulcherrima”, che significa la “più bella delle euforbie”. A onor del vero, il primo nome che la rese popolare fu “Poinsettia”, da Joel Roberts Poinsett. Primo ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, a lui va il merito di averla introdotta nel 1825 negli Usa. È curioso pensare a quanto successo abbia riscosso tale evento! Dal 12 dicembre 1852 (giorno della memoria della morte di Poinsett), infatti, ogni anno viene celebrato negli Stati Uniti il “Poinsettia Day”: la giornata della Stella di Natale. Una celebrazione che si è diffusa anche a livello internazionale.
Da fiore reciso a pianta in vaso
Tra i protagonisti della storia della Stella di Natale, senza dubbio non possiamo non citare Paul Ecke, un uomo di origini tedesche emigrato in America, che all’inizio del ventesimo secolo cominciò a commercializzare l’Euphorbia Pulcherrima negli Stati Uniti, dando il via ad un’eccellente carriera a livello mondiale. Affascinato dalla bellezza delle piante rosse che crescevano spontaneamente vicino alla sua azienda agricola in California, Ecke decise di cimentarsi nella loro coltivazione. Riscosse immediato successo, collocandole su mercato come rami recisi per il Natale. Ad aiutarlo il figlio, Paul Jr., che le vendette durante le festività natalizie americane ai migliori negozi di Los Angeles. Stimolato dai risultati ottenuti ad Hollywood, Ecke continuò a coltivarla nella sua azienda agricola nel sud della California. Riuscì ad ampliare notevolmente la propria rete di distribuzione e a commercializzarla come fiore reciso ai fiorai di tutto il paese.
Il 1950 segna una nuova svolta: per la prima volta, infatti, in Germania si riesce a coltivare la Poinsettia come pianta d’appartamento. Inizia in tal modo a delinearsi il destino di questa pianta tanto amata. La Poinsettia finalmente era in grado di sopravvivere in ambienti interni e riscaldati, tutte condizioni che inizialmente erano sfavorevoli per la sua crescita. Negli anni che seguirono, la Stella di Natale conquistò i salotti europei. Ad oggi, si contano circa 150 varietà diverse di Stelle di Natale, oltre ad alcune nuove tipologie che vengono aggiunte ogni anno.
La cura della Stella di Natale
Generalità
La Stella di Natale è senza alcun dubbio la pianta per eccellenza di tutte le festività invernali. Viene coltivata non tanto per il verde delle foglie o per i fiori piccoli e insignificanti, ma per il bellissimo effetto cromatico delle sue brattee. In botanica con il termine brattea (o ipsofillo) si fa riferimento ad una foglia modificata che accompagna fiori o infiorescenze. Nella Poinsettia possono assumere svariati colori, dal rosso (il più diffuso) al rosa o anche bianco.
Le vere infiorescenze della Stella di Natale sono in realtà quei piccoli pallini gialli che fanno capolino nel bel mezzo delle ben più appariscenti brattee rosse. La pianta è tanto bella quanto bisognosa di cura e attenzione. Essendo di origine tropicale, non è proprio adatta al clima natalizio. Soffre abbastanza il freddo e non ama l’aria secca, motivo per cui è importante assicurarle una certa umidità diffusa. E’ possibile tenerla in appartamento ad una temperatura costante di 15-20 gradi, vanno però evitate le correnti d’aria e la vicinanza ai termosifoni, camini e altre fonti di calore dirette.
Tecniche di coltivazione
E’ consigliabile annaffiarla ogni 2-3 giorni, facendo attenzione a non allagare le radici con forti getti di acqua; occorre bagnarla spesso e poco, aspettando che il terreno assorba tutta l’acqua prima di bagnarla nuovamente. Nel periodo primaverile si possono potare i rami dimezzandone la lunghezza e spolverando dello zolfo sulla superficie appena tagliata. Una volta giunta l’estate la pianta può essere spostata all’esterno e concimata con fertilizzante ricco di fosforo e potassio. Il concime non è necessario in fase di fioritura, però è fortemente consigliato nel periodo vegetativo. Dopo si può rinvasare in un vaso più grande su un substrato di torba e terriccio.
Avversità
Per quanto riguarda fisiopatie e malattie dovute ai diversi agenti patogeni, la semplice analisi visiva delle foglie potrà scioglierci parecchi dubbi. Nel caso in cui le foglie comincino ad assumere un colore giallo, molto probabilmente ci troviamo di fronte ad un eccesso di calore o vicinanza ai termosifoni. Se le foglie si presentano appiccicose, potrebbe essere utile ricorrere all’uso di un insetticida. Infine, se le foglie manifestano macchie grigie sulla parte superiore, sicuramente stiamo assistendo ad un attacco patogeno da parte di funghi. Purtroppo in questo caso la pianta colpita andrà incontro a morte, essendo pressoché impossibile recuperarla.
Queste sono solo alcune accortezze per fare sì che questa pianta, così delicata, possa sopravvivere più a lungo nelle nostre case, regalandoci un po’ di allegria con la sua grazia e i suoi splendidi colori. Se ben curata, infatti, si rivela una bellissima pianta da tenere sia in casa che sul balcone (a seconda della stagione). Sicuramente rappresenta qualcosa in più di un semplice fiore natalizio!
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