Bentornati estimatori della buona verdura da “Noi e la Natura”. Iniziamo col dire che il ravanello è una pianta erbacea ed è utilizzata in fitoterapia per le sue proprietà benefiche, oltre ad essere ovviamente un ortaggio molto apprezzato. Il ravanello è diffuso in tutte le regioni, ma è originario dell’Asia Orientale, soprattutto Cina e Giappone, dove viene apprezzato da oltre 3000 anni.

Descrizione

In Italia si è soliti pensare al ravanello come una piccola radice rotonda rossa, grande come una noce o una ciliegia, ma date le moltissime varietà coltivate, esistono alcuni ravanelli, soprattutto in Giappone, in grado di raggiungere anche i 50kg di peso. 

Il sapore della sua radice è leggermente piccante e pungente, ha un bel colore rosso e una polpa bianca e croccante. E la sua coltivazione è una delle più veloci, riesce ad arrivare a raccolto dopo appena 30 giorni. 

E’ un ortaggio ricchissimo d’acqua, contiene una modesta quantità di vitamine B, C e sali minerali.

Della sua pianta possono essere utilizzate persino le foglie che dopo una bollitura possono essere consumate con un goccio d’olio e un pochino di sale.

Ad oggi il ravanello è uno degli ortaggi più coltivati al mondo, e la sua raccolta in Italia avviene tra aprile e ottobre.

Forme e colori

Tra le diverse varietà di ravanello ne troviamo di svariate forme e dimensioni: rossi, bianchi, neri, viola, tondi ed allungati.  

Coltivazione

Il ravanello è una pianta resistente ai parassiti, ama l’esposizione al sole e un clima temperato o fresco. Nel terreno come sempre, dopo aver vangato,  è consigliabile utilizzare del buon concime biologico.

Si dice che se il ravanello è coltivato vicino alla lattuga, questa  lo renderà meno piccante. 

Acqua

Questo tipo di verdura richiede una quantità d’acqua costante e bilanciata: troppa irrigazione farà crescere in modo importante le foglie ma lo sviluppo della radice sarà scarso, la carenza di acqua invece renderà legnosa la radice e il ravanello poi risulterà troppo piccante. Quindi possiamo irrigare spesso, ma con una bassa quantità d’acqua.

Le varietà

  • Saxa: radice a forma rotonda e scorza rossa, varietà che si coltiva molto rapidamente.
  • Burro gigante: classico ravanello rotondo a scorza rossa con polpa croccante.
  • Candela di ghiaccio: polpa e scorza bianca e forma allungata.
  • Gigante siculo: rosso, varietà adatta ai climi caldi, ideale per la coltivazione estiva.
  • Flamboyant: dal colore rosso, di grande dimensione e ottimo sapore.
  • Daikon: grosso ravanello bianco.

Tre ricette in cucina

  • Insalata fresca di gamberi, ravanelli e cetrioli. 
  • Crema di zucchine e foglie di ravanello. Le foglie andranno ridotte ad una consistenza cremosa, insieme a zucchine, patate e porri.
  • Chips. Sono una valida alternativa alle patatine fritte e sono buone e salutari. Dobbiamo affettarli con la mandolina, condirli con olio sale e pepe e infornarli fino a quando i bordi non si arricceranno o saranno croccanti.

Curiosità

  • Il ravanello è conosciuto fin dall’antichità. Già gli egizi ne facevano uso in cucina, mentre nell’antica Grecia e nell’antica Roma, erano risapute le sue virtù calmanti per la tosse e di agevolazione per la digestione. 
  • Nell’erboristeria tedesca è utilizzato anche per combattere l’insonnia, grazie all’elevata presenza di zolfo e vitamina B, è indicato per chi soffre di ansia e agitazione.

E così abbiamo appreso che anche i ravanelli sono un alimento importantissimo nella nostra alimentazione. Voi cosa ne pensate di questo ortaggio un pochino piccante? A mio parere ha un gusto fantastico ed è anche molto utile come abbellimento nei piatti.

Un saluto da “Noi e la Natura”

Fabiana
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