Bentornati amanti dei prodotti Bio con “Noi e la Natura”. Come vi avevo anticipato nello scorso articolo, oggi parleremo del Kiwi. In Italia la prima testimonianza della presenza del kiwi, risale al 1934, ma si cominciò a coltivarlo alla fine degli anni ’60. Con i suoi importanti benefici: elevato contenuto di vitamina C , ottime proprietà ad azione antiossidante e potenziamento del sistema immunitario, il Kiwi ha conquistato l’Italia.
Oggi l’Italia è il primo paese produttore di Kiwi al mondo. E ora iniziamo dalle informazioni che ho appreso e imparato da mio papà.
La raccolta dei kiwi. Se non disponiamo di un Rifrattometro, ossia uno strumento professionale che rileva il grado zuccherino perfetto per la raccolta e nel caso di questo frutto è 8, nessun problema. Da quando sono piccola ho sempre visto raccogliere i kiwi nel mese di novembre (senza rifrattometro) e conservandoli nel modo giusto, a tutt’oggi ho la fortuna di mangiare kiwi biologici, dalla loro maturazione (fine novembre/inizi dicembre) fino al mese di giugno.

Come conservare kiwi sani, fino all’inizio dell’estate. Una volta raccolti i kiwi ai primi di novembre (vi anticipo che appena raccolti hanno la solidità di un sasso), questo sarà il modo corretto per conservarli: inserire all’interno di un sacchetto da congelatore un massimo di 5 kiwi, mettere tutti i sacchetti chiusi dentro a delle cassette (tipo quelle della frutta) e ora è importante tenerli in un ambiente asciutto, fresco e al buio.
Se volete accelerare la loro maturazione, mettete delle mele vicino ai vostri kiwi che terrete in casa in un portafrutta. Le mele sono frutti che emettono una buona quantità di etilene, cioè gas che stimola la maturazione.

La potatura viene eseguita nel mese di febbraio perché non è ancora iniziata la ripresa vegetativa che comporterebbe una fuoriuscita esagerata di linfa dai tagli. La linfa persa è del tutto sprecata e la pianta ne trarrà meno beneficio in futuro. La potatura per quanto riguarda il pergolato del kiwi, consiste nell’accorciare i rami più lunghi, ma non troppi perché essendo un pergolato deve risultare alla vista omogeneamente coperto.
L’acqua e le malattie. Il Kiwi ha bisogno di molta acqua e ancora di più alla comparsa dei frutti, perché il frutto è composto addirittura dall’84% di acqua.
Questa è una delle poche piante che non è soggetta a malattie e quindi non necessita di un trattamento preventivo.

Il Terreno. Dobbiamo aiutare la terra con il nostro concime biologico e lo stallatico che aiuta la fertilità del terreno. Lo stallatico è un concime organico in pellet, il suo nome deriva dalla componente di feci degli animali da stalla. Il prodotto viene prima reso umido e poi viene fatto essiccare. La sua dimensione piccola, rende il prodotto facilmente utilizzabile. E’ ricco di azoto (garantisce una buona crescita), potassio (aiuta la maturazione dei frutti) e fosforo (utile per la fase di fioritura). Attenzione però !!! Non esageriamo con lo stallatico, perché tanto è buono e tanto rischia di bruciare le radici della pianta, se usato in modo eccessivo.
Siccome nella fase della crescita non si possono distinguere i maschi dalle femmine tra le piantine, è consigliabile acquistare le piantine in un vivaio, così sarà specificato il loro genere. Intorno ai 4 anni, i maschi saranno riconoscibili dal fiore con i pistilli tutti gialli, mentre le femmine avranno i pistilli al centro tutti bianchi.
Per ottenere una buona raccolta di kiwi, avremo bisogno di 1 maschio ogni 5 femmine. Il maschio dovrà essere posizionato al centro. Nel caso non disponessimo di molto spazio, può andar bene anche 1 maschio e 2 femmine, ricordandoci però che sulla pianta maschile, ne innesteremo un’altra femminile. Occorrono più femmine rispetto ai maschi, perché solo femmine produrranno i frutti.
I primi frutti compariranno intorno al 5° anno e dal 6° anno inizierà una discreta produzione che andrà sempre migliorando, sempre se poteremo almeno una volta all’anno la pianta del kiwi.

L’impollinazione. La posizione ottimale delle nostre piante, vedrà la collocazione centrale del maschio e le femmine poste lateralmente, perché in questo modo saranno agevolati “gli aiutanti” dell’impollinazione, ossia: gli insetti, il vento e le api.
L’innesto. Per questo tipo di pianta, effettueremo l’innesto a Spacco. Dovremmo raccogliere le marze a fine inverno, con l’apparizione delle prime gemme e le conserveremo fino alla primavera (tra aprile e maggio), chiuse in sacchetti di plastica e in un luogo fresco. La tecnica: il portainnesto (parte inferiore) deve avere un diametro massimo di 10cm, apporteremo un taglio verticale profondo 3 cm e la marza deve avere la punta della stessa lunghezza. Anche in questo caso, come nell’innesto a corona di cui avevamo parlato nell’articolo del limone, utilizzeremo del mastice per innesti, per evitare l’attacco di parassiti, di muffe o l ‘ingresso di troppa acqua.

Riassumendo possiamo dire che il Kiwi è una pianta semplice, non richiede particolari attenzioni, dona frutti con i quali possiamo assumere vitamina C da dicembre a giugno, quindi un perfetto aiuto contro malanni di stagione e aspetto da non sottovalutare, la bellezza della pianta. Le foto che ho inserito nell’articolo, mostrano 5 piante di Kiwi dal 1982, che meraviglia, eh?
Avete delle piante di kiwi a casa? Se si, fatemi sapere come andrà la raccolta di novembre.
Invece se non avete mai assaggiato un kiwi biologico, vi invito a provare, perché sentirete un gusto Unico. Come si dice “provare per credere!”
Vi ringrazio per la lettura e se avete bisogno di ulteriori informazioni, scriveteci e io e mio papà Vi risponderemo più che volentieri.
Vi aspetto la prossima settimana!
Saluti da “Noi e la Natura”

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