Uno dei giochi che più adoravo da piccolo era il caleidoscopio. Ricordo che me lo regalarono i miei nonni e che mi piaceva passare il tempo a vedere come cambiavano le immagini e i colori che si generavano ruotando il tubo e puntandolo verso diversi sfondi: anche se le forme geometriche erano simili, la composizione dei colori era diversa quando mi rivolgevo verso il cielo piuttosto che verso un prato o utilizzando come sfondo il mare.
Origini del caleidoscopio
Ma quando fu creato il caleidoscopio?
Sebbene tutti pensiamo al caleidoscopio come un semplice “giocattolo”, la sua origine non è sicuramente connessa con un obiettivo ludico. Infatti fu inventato dal fisico inglese David Brewster (1781-1863) come uno strumento ottico che aveva anche la funzione di creare piacere e divertimento nel suo utilizzo.
Di fatto anche oggi viene utilizzato non solo a scopo ludico ma anche dai web designer che cercano ispirazione per la grafica dei siti ispirandosi alle immagini colorate variabili che si generano dall’utilizzo.
Il suo nome deriva dal greco καλειδοσκοπεω e il suo significato in lingua italiana può essere cosi reso: “oggetto che permette di vedere belle forme”.
Tipologie di caleidoscopi
Quando fu inventato, il caleidoscopio era costituito da un semplice tubo di cartone opaco, rivestito internamente da almeno due specchi; nel fondo erano inseriti dei frammenti colorati di varie forme e colori separati dal corpo interno da un vetro trasparente. Il tubo veniva, poi, chiuso da un vetro smerigliato. Ad oggi la struttura del caleidoscopio è rimasta pressoché identica, escluse delle piccole varianti che sono state inserite nel corso del tempo. Appoggiando l’occhio ad un’estremità del tubo, come se fosse una sorta di cannocchiale, e ruotando successivamente lo strumento o una parte di esso è possibile vedere delle figure geometriche simmetriche che cambiano ripetutamente forma e colore.
Gli specchi all’interno del caleidoscopio sono, in genere, due o tre (anche se vi sono particolari caleidoscopi con quatto specchi disposti a quadrato od a rettangolo). Solitamente il numero di specchi impiegati è tre, i quali vengono disposti a triangolo equilatero, in modo da formare la seguente sequenza di angoli: 60°/60°/60° (anche se, in realtà, sono possibili altre due combinazioni: 45°/45°/90° e 30°/60°/90°).
Il pensiero caleidoscopico
La prima a parlare di “pensiero caleidoscopico” è stata Rosabeth Moss Kanter, docente universitaria e direttrice della Harvard University Advanced Leadership Initiative.
In un’intervista del 2006, The professor as a business leader, in cui l’autrice discute i cambiamenti negli stili di leadership durante i 30 anni in cui ha studiato e insegnato leadership e ha consigliato molti dei migliori CEO e organizzazioni leader del mondo, afferma che:
Il caleidoscopio è un insieme flessibile di elementi: se lo ruoti, o se guardi da una diversa angolazione, puoi vedere un’immagine o un pattern (modello) diverso. Non è la realtà che è fissa, ma la nostra visione della realtà. È importante imparare a vedere nuove possibilità”.
Attraverso il pensiero caleidoscopico, quindi, possiamo stimolare la nostra immaginazione, ampliare e modificare la visione della realtà (personale e professionale) e generare idee e soluzioni nuove.
Una visione più “caleidoscopica”, nel nostro ambito professionale, ci consente, in pratica, di accogliere idee e concetti che sembrano contrapposti tra loro, invece di scartarli a priori. Ci permette di analizzare i problemi in modo più completo, individuando “pattern” ricorrenti, “collegamenti deboli” e relazioni poco evidenti.
Imparare a cambiare la visione della realtà immaginando gli incastri del caleidoscopio
Se riflettiamo sui vari incastri di cui è composto un caleidoscopio, ci rendiamo conto che hanno un numero fisso.
Quindi le diverse immagini che si creano non derivano dalla aggiunta o dalla rimozione di pezzi: le diverse forme si creano a seconda di come si ruota lo strumento. Quindi, di fatto, non è la realtà ad essere fissa bensì la nostra visione della stessa che, con il nostro costante adeguamento nel giudizio, rende l’approccio troppo rigido e scarsamente costruttivo e creativo.
Oggi invece abbiamo un gran bisogno di scuotere noi stessi ed i nostri animi per vedere che la fuori esistono tanti altri modelli possibili.
Continuando a “ruotare” il nostro pensiero in modo caleidoscopio, potremmo arrivare ad un risultato davvero potente! Guarderemo la stessa realtà che guardano tutti gli altri, ma saremo in grado di scorgere qualcosa di diverso, identificare opportunità ed evitare pericoli che gli altri non vedono.
Creare un pensiero caleidoscopico
Se vogliamo modificare il nostro approccio mentale della realtà, ispirandoci a quello che fa il caleidoscopio, potremmo pensare di iniziare da queste attività:
– annotare ogni giorno in un quaderno tutte le idee creative e le intuizioni che la nostra mente ci suggerisce, senza alcuna censura (nei vari momenti della giornata e nelle diverse situazioni);
– confrontarci con persone fuori dal nostro contesto lavorativo e che potrebbero avere una visione del mondo diversa dalla nostra;
– cercare di individuare modelli che colleghino elementi non correlati tra loro: potrebbero condurci ad intuizioni interessanti ed innovative;
– affrontare i problemi sperimentando approcci di problem solving che coinvolgano entrambi i nostri emisferi cerebrali: ad esempio, utilizzando metafore, analogie o parabole;
– rappresentare le tue idee visivamente: sono molto utili le mappe mentali, colori, disegni che ne agevolino la comprensione e la condivisione;
– provare a riflettere su idee contrapposte tra loro cercando di analizzarle da più punti di vista: esattamente come succede nel caleidoscopio.
Rimanere sempre “dinamici”
Ora più che mai non possiamo rimanere fermi. Se vogliamo accedere al cambiamento, sia come persone che professionisti, abbiamo bisogno di pensare a soluzioni innovative che guardino al domani.
Attraverso una visione caleidoscopica possiamo accogliere nuove idee che solo apparentemente potrebbero sembrarci contrastanti tra loro; valutare le nostre percezioni ma soprattutto analizzare i risultati passati in relazione a dove siamo oggi e dove vogliamo andare in futuro.
E tu come intendi attivare la tua visione caleidoscopica?
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