Il Nuovo Anno è iniziato! Siamo ancora in un clima di festa: dopo Natale e Santo Stefano abbiamo vissuto anche la celebrazione del Capodanno.

Numerosissime sono state le iniziative che hanno caratterizzato la notte dell’ultimo dell’anno che abbiamo trascorso con amici e parenti, ma l’evento che tradizionalmente rappresenta il passaggio al nuovo anno è certamente quello degli spettacoli pirotecnici.

Celebrazioni e problemi

I fuochi d’artificio vengono utilizzati in molte occasioni durante l’anno, come Capodanno e il 15 agosto, o in occasione di eventi privati ​​come i matrimoni. Mentre ad alcune persone piacciono i fuochi d’artificio, per altri, in particolare gli animali, possono essere pericolosi o spaventosi. A tal fine, l’OIPA promuove metodi e misure preventive volte ad eliminare, o almeno a ridurre, il disagio dei fuochi d’artificio agli animali domestici e selvatici.

Per questo motivo in diversi Comuni si è deciso di non consentire l’utilizzo di esplosivi per generare scenografie di festa ma di utilizzare sistemi alternativi, come sistemi laser di tipo decorativo, che evitino di creare disturbo per i nostri amici non umani.  

Ad esempio nel Comune di Roma, per la conclusione del 2022, si è deciso di vietare l’utilizzo di di fuochi d’artificio, razzi, petardi e materiale esplodente di altro tipo in occasione dei tradizionali festeggiamenti di fine anno, a eccezione degli spettacoli pirotecnici svolti da professionisti espressamente autorizzati.

Tuttavia, nonostante l’intervento di tanti Sindaci e di autorità connesse con la sicurezza pubblica, si sono verificati numerosi incidenti che hanno provocato tantissimi feriti, alcuni anche gravi.

Storia della Pirotecnica

Ma da dove nascono i fuochi d’artificio e perché si sono diffusi così tanto nel nostro mondo?

L’arte di fabbricare i Fuochi d’Artificio, è molto antica: ha origine in Cina ad opera dei monaci intorno all’anno 1000. Verso il dodicesimo secolo iniziò a diffondersi anche nell’area del Mediterraneo.

La pirotecnica deriva dalla casuale scoperta della polvere da sparo intorno all’800 (nota anche come polvere nera o polvere pirica) che, all’epoca, veniva indicata come neve cinese o sale cinese.

La sua conoscenza fu tramandata così velocemente che già nel 1245 il filosofo e alchimista inglese Ruggero Bacone ne riferì gli ingredienti nella sua epistola De secretis operibus artis et naturae, et de nullitate magiae

Diffusasi lentamente in Europa, la polvere da sparo rimase poco utilizzata per fini civili in quanto serviva prevalentemente a scopo militare. Solo intorno alla metà del 1300 in Germania iniziarono a sorgere le prime fabbriche di fuochi pirotecnici a scopo di spettacolo.

Alcuni secoli dopo, in particolare dall’inizio del XVII secolo, iniziarono ad affermarsi le due principali scuole di pirotecnica in Europa: la “scuola italiana” dei Ruggeri a Bologna, famosa per la spettacolarità dei fuochi che utilizzavano degli scenari trasparenti o variamente colorati e illuminati e la “scuola di Norimberga” dei Clamer, nota per l’omonima tecnica di sparo aerea che veniva usata.

Al giorno d’oggi la pirotecnica è un’arte molto diffusa: in tantissime città del mondo vengono usati i fuochi d’artificio per festeggiare alcune ricorrenze come il Capodanno o Ferragosto (principalmente il primo): famosi sono infatti quelli di Parigi e di Sydney.

In Italia esistono diverse manifestazioni pirotecniche e campionati mondiali di rilevanza internazionale come i Fiori di Fuoco nella città di Omegna , in Piemonte, Caput Lucis – Campionato Mondiale di Fuochi d’Artificio d’Autore che si svolge annualmente nella città di Valmontone, vicino Roma e il Festival nazionale dei fuochi d’artificio a San Severo in Puglia.

Il significato dei Fuochi d’Artificio

Nella nostra cultura abbiamo da sempre associato la “fiamma” con la “vita”, utilizzando anche modi di dire come “il fuoco è vita”, quindi possiamo dire che i fuochi d’artificio rappresentano la vita attraverso quell’allegria che trasmette in quel momento quella luce che sale verso il cielo.

Dopo l’invenzione della polvere da sparo, il suo successivo utilizzo a fini di spettacolo fino ai nostri tempi, ci sono state notevoli evoluzioni:  i colori sprigionati, la regolazione della distanza del lancio e altre tecniche hanno affinato sempre più quella che definiamo come “Pirotecnica”. Ma non si tratta solo un’evoluzione tecnica.

Tale arte ha visto associare tutta una letteratura espressa in diverse occasioni a cui hanno dato una proprio pensiero diversi filosofi e scrittori, citando l’argomento in diverse poesie e teorie.

In particolare, Henri Bergson, filosofo francese (Parigi, 1859 – Parigi, 1941), fa riferimento ai fuochi d’artificio, nella trattazione della teoria della materia umana, descrivendo l’istante in cui le scintille sono tenute ancora un po’ in aria dalle altre: questa è la vita dei singoli individui e delle specie.

Conclusione

I festeggiamenti del nuovo inizio anno sono stati eventi sempre molto piacevoli, ma in questo anno direi ancora di più, in quanto è stato possibile riprendere a svolgerli in comunità e senza le restrizioni che hanno caratterizzato gli ultimi due anni. 

E’ sicuramente bello assistere a manifestazioni pirotecniche uniche e molto coinvolgenti, ma dobbiamo ricordare sempre di utilizzare un alto senso di responsabilità per preservare la nostra esistenza e quella di tutti gli altri, umani e non.

Eros Leoncino
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