I colori e le stagioni
Il mondo naturale ci regala ogni giorno delle situazioni di cambiamento: le stagioni creano sensazioni climatiche, odori e colori sempre diversi e questo ci fa capire come la nostra percezione sia influenzata da quanto ci viene offerto dalla Natura.
Una delle stagioni che, in genere, percepiamo come un momento di risveglio dei nostri sensi e con un sentimento positivo, è sicuramente la primavera.
Quando arriva la primavera le giornate si allungano, il sole diventa più intenso, la Natura si risveglia e arriva la voglia di fare lunghe passeggiate nel verde e di godersi il bello di questa stagione.
In particolare quando comincia la stagione, si può assistere alla nascita delle prime gemme di vari colori, ai prati che diventano di un verde intenso e all’inizio della fioritura di tantissime piante: primule gialle, anemoni viola, erica rosa, etc.
I colori in questa, ma ovviamente anche nelle altre, stagioni sono uno degli elementi che influenzano la nostra parte emotiva e in particolare la nostra parte creativa.
I colori della Natura e la fisiologia umana
In molte persone è possibile identificare un fenomeno sensoriale-percettivo denominato sinestesia, ossia percepire sensazioni di natura diversa (ad esempio “sentire un colore”) a partire da un certo stimolo. A me, ad esempio, a volte capita, quando guardo il mare, di sentire la voce di mia madre che continua a chiamarmi e mi chiede di uscire dall’acqua perché dobbiamo tornare a casa…
Nella fisiologia umana, i colori sono strettamente connessi all’intensità della luce: l’uomo vede i colori grazie a delle cellule dell’occhio che sono specializzate in questa funzione, i coni e i bastoncelli. In particolare i coni, sono solo di tre tipi: uno che percepisce le frequenze del rosso, uno del verde e uno del blu. Ma i colori non sono solo tre e quindi l’elaborazione di tutti gli altri colori avviene da una parte del nostro cervello, il lobo occipitale.
Il mondo degli abissi
Nel mondo animale le cose funzionano in svariati modi, ma sempre grazie alla presenza di coni e bastoncelli (in quantità diverse da quelle umane).
Ma dove non arriva la luce, è possibile vedere i colori? Immergiamoci nel mondo degli abissi marini!
La luce, negli ambienti marini, in genere, non va oltre i 100 m di profondità, anche se in alcune aree tropicali, dove l’acqua è particolarmente limpida, può arrivare anche fino a 200 m. Ma ovviamente negli abissi la luce non arriva, ma il pesce vede lo stesso, persino i colori.
Un team di ricerca dell’Università di Basilea in Svizzera, in collaborazione con diversi istituti internazionali, ha dimostrato che i pesci possono percepire alcuni colori anche a 1.000 metri di profondità. Sebbene la luce del sole non raggiunga le profondità marine, da molti anni è noto che anche a grandi profondità un debole bagliore luminescente appare talvolta in gamberetti, polpi, batteri e, incredibilmente, anche nei pesci, e che i colori possono essere identificati.
In particolare è stato dimostrato che l’evoluzione abbia generato una specie di pesce di profondità che possiede un gran numero di opsine, che conferiscono una visione superiore.
Le opsine sono proteine che si “attivano” quando vengono esposte alla luce, ma la loro azione è limitata nei vertebrati, che possono vedere con luce debole, ma solo in bianco e nero. Quindi: più opsine, più combinazioni di lunghezze d’onda e, dunque, più colori, anche in assenza di luce.
L’importanza dei colori per i bambini
I colori della Natura hanno anche una grande importanza per i bambini, specie per il loro sviluppo cognitivo. Per comprenderlo potremmo immaginare di trovarci in un prato primaverile fiorito, del tipo di cui parlavamo all’inizio. Cosa percepiamo?
Probabilmente, il ronzio delle api, il soffio del vento, l’odore dell’erba e persino il senso di silenzio e di tranquillità che ci trasmette questa immagine. Ora proviamo a pensare allo stesso prato proiettato sullo schermo del nostro PC: le percezioni non sarebbero assolutamente quelle generate dall’immagine “realistica” di prima.
Questo semplice sforzo di immaginazione ci può far capire quanto sia importante per i bambini in età evolutiva immergersi nel mondo colorato della natura.
Conclusione
I nostri sensi sono predisposti all’attivismo cromatico per natura ma soprattutto “con” la Natura. Ma affinché i colori liberino in noi il loro pieno potenziale e noi stessi possiamo trarre dai colori il nostro pieno potenziale, abbiamo bisogno di vederli e di sentirli nella Natura.
Perché In natura è proprio questo che succede: i colori “comunicano” e ci fanno vibrare come uno strumento musicale e nel contempo diventano la tavolozza su cui costruiamo la nostra mappa cognitiva ed emotiva.
Ognuno, guardando il mare tranquillo agli splendori del tramonto, o in limpido mattino, o in burrasca, è commosso; ma queste emozioni, l’arcana malinconia, la gioconda festa, la selvaggia sublime voluttà, i poeti hanno, naturalmente, senza paragone più degli altri uomini, sentito e dipinto, e i colori son stati varii, secondo l’indole speciale e la tempra del loro animo e del loro ingegno, il tempo in cui hanno vissuto, il tratto della loro vita in cui hanno scritto. – Michele Lessona –
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