L’inquinamento oltre a danneggiare la natura, gli animali, le coltivazioni, il clima, ovviamente “colpisce” anche l’uomo, dal punto di vista dei disturbi fisici e non fisici, tra i più conosciuti: l’asma, le riniti allergiche, le congiuntiviti allergiche e la depressione.
L’asma. La respirazione prolungata di sostanze inquinanti può aumentare il rischio di asma e di conseguenza può indurre un attacco d’asma nelle persone che già soffrono di questa patologia. Ad oggi circa il 13% dell’incidenza globale di asma è attribuibile all’inquinamento dovuto al traffico.
Alte concentrazioni nell’aria di gas terra, piombo, nitrossidi e il particolato atmosferico non fanno bene a nessuno, ancora meno a chi soffre d’asma. Nonostante le misure adottate nelle varie città, purtroppo in alcune zone urbane l’aria diventa irrespirabile.

Diversi studi hanno dimostrato che vivere in prossimità di strade molto trafficate (esempio tra i 50 e 100mt di distanza) aumenta il rischio di asma, rinite e sensibilizzazione allergica.
Asma e allergie sono molto influenzate dall’unione tra particelle inquinanti e il meteo. Ad esempio, le condizioni atmosferiche prima di un temporale “spingono” i pollini verso il suolo e se questo avviene durante la primavera, gli asmatici e gli allergici, avranno conseguenze ancora peggiori sul respiro.

Principalmente l’inquinamento ambientale, è dovuto a: particelle naturali come sabbia, ceneri, sale, a polloni e spore fungine, da prodotti della combustione del legno, dal gas di scarico di auto e industriali e dal fumo di sigaretta e tabacco https://pin.it/1zEZm1u .
Il riscaldamento globale e gli alti livelli di CO2 sono oggi responsabili della precoce stagione dei pollini e della loro aggressività.
Studiare questi fattori vuol dire valutare la distribuzione degli allergeni aerei nelle varie parti di un paese e nei diversi periodi dell’anno.
Anche le caratteristiche delle sostanze che inducono allergie vanno definite, per gestire al meglio le congiuntiviti e le riniti allergiche. Si potranno, per esempio, prevedere i luoghi e i periodi di maggior esposizione al contatto con gli allergeni e, se possibile, ridurre o prevenire del tutto tale esposizione.

La depressione. In particolare, proprio l’inquinamento da ozono che è prodotto dall’interazione fra i gas di scarico delle auto e la luce solare, può causare la depressione.
E’ stato scoperto da una ricerca dell’american psychological association che ha confrontato i dati di uno studio sullo stress di oltre 200 adolescenti dai 9 ai 13 anni d’età con quelli sulla qualità dell’aria nell’arco di 4 anni. Il risultato ha dimostrato che gli adolescenti che vivevano in aree con livelli di ozono più alti hanno mostrato aumenti dei sintomi depressivi.
Finora si pensava che l’inquinamento da ozono, causasse solo disturbi fisici, ma ora si è visto che può indurre anche sintomi depressivi: sentimenti di tristezza, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno. Ma in che modo l’inquinamento può influire sul nostro cervello? Un fattore evidente è il rumore del traffico, noto per aumentare lo stress e peggiorare la qualità del sonno. Alcuni micro-inquinanti, inoltre possono passare attraverso la barriera emato-encefalica, interessando il cervello. Un’altra possibilità è che l’aumento dell’infiammazione nel corpo, causata dall’inquinamento, inneschi la risposta allo stress del cervello. Una terza ipotesi è che lo smog causi cambiamenti che influenzano l’attività del DNA, alterando l’equilibrio di sostanze chimiche cerebrali.

La pericolosità dello smog sul benessere mentale è confermata anche da un altro studio discusso al convegno condotto dalla psichiatria del policlinico di Milano, su circa 200 pazienti con depressione bipolare. Analizzando i dati relativi all’esposizione allo smog nei giorni immediatamente precedenti, è emerso che l’incremento del particolato PM10 nell’aria si associa a un rischio più alto di ricovero che arriva ad essere tre volte maggiore del normale nel secondo giorno dopo l’esposizione all’aria particolarmente inquinata.
In conclusione, l’uomo ha veramente creato danni che a catena stanno prendendo forza e stanno aumentando giorno dopo giorno. Non ci resta che auto-augurarci di “svegliarci” in tempo e fare ognuno la propria parte.
Saluti da “Noi e la Natura”.

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