Colline e Montagne, nonostante nell’immaginario comune ognuno di noi potrebbe descrivere la differenza, non esiste una distinzione ufficiale tra le due. Vediamo se la questione è risolvibile.

Guardando la copertina di questo articolo, la differenza tra montagna e collina sembra abbastanza chiara.

E sono certo che la stessa cosa accada nella vostra mente: come sono le immagini che vi si stampano in testa quando si parla di montagna e di collina?

La montagna sarà verosimilmente un rilievo aguzzo, frastagliato, magari col cucuzzolo ricoperto di neve, mentre la collina avrà un’altitudine minore, poco oltre la linea della pianura, sarà tondeggiante e ricoperta in parte da vegetazione.

Perfetto, fin qui siamo tutti più o meno d’accordo. Ma se vi dicessi che in realtà, come afferma lo stesso USGS (l’Istituto Geologico degli Stati Uniti d’America), non esiste una distinzione ufficiale e universalmente riconosciuta tra montagna e collina? Approfondiamo un minimo la questione.

La definizione di montagna

Una montagna è un rilievo della superficie terrestre di età geologica almeno terziaria (cioè con almeno 2,6 milioni di anni) e formatasi a causa dei lenti movimenti delle placche tettoniche.

Solitamente presenta dei pendii ripidi e la sua cima (sempre che non ne abbia più di una) è acuta e definita (il che ne rende la scalata complessa e difficile).

L’erosione attuata dagli agenti atmosferici può tuttavia addolcirne il profilo nel corso del tempo e ridurne la quota: questo accade soprattutto ai rilievi più antichi e costituiti da rocce relativamente “tenere” (come quelle carbonatiche).

Per quanto riguarda l’altitudine, esiste una grande varietà di proposte per distinguere una montagna da una collina, ma non è mai stato definito uno standard internazionale: fino agli anni ’20 del ‘900, ad esempio, nel Regno Unito era in uso la quota-limite simbolica di 1000 piedi (304,8 metri), oltre la quale una collina veniva definita “montagna”.

La stessa soglia resistette negli Stati Uniti più a lungo, fino agli anni ’70, ma poi fu abbandonata. Oggigiorno, parlando in termini generali, si fa spesso ancora uso della quota di circa 300 metri; altrettanto di frequente, però, si trovano limiti diversi: 500, 600 o 700 metri.

Per concludere la definizione, va detto che una montagna difficilmente sorge da sola: più spesso è accompagnata da altri rilievi a creare una catena montuosa.

Le più famose catene montuose del mondo sono ad esempio l’Himalaya, dove sorge l’Everest, il monte più alto del mondo sul livello del mare, le Ande, la catena montuosa più lunga del mondo che attraversa tutto il Sudamerica da nord a sud, e in Italia le Alpi e gli Appennini.

La definizione di collina

In termini generali una collina è un rilievo della superficie terrestre che può essersi sviluppato per varie ragioni:

  • come per la montagne, può essere emerso a fronte di movimenti tettonici
  • oppure a seguito della fusione, dello scorrimento e dell’erosione operata da un ghiacciaio;
  • un’altra causa è sempre l’erosione, ma attuata per lungo tempo dagli agenti atmosferici su rilievi precedentemente più imponenti;
  • infine una collina può nascere in virtù dell’accumulo di minerali e altri materiali.

Questo processo può avvenire naturalmente oppure artificialmente. Capita che le discariche o le ex aree industriali bonificate vengono ricoperte da piccole collinette.

Un esempio celebre si trova a Milano: è il Monte Stella, più comunemente chiamato “Montagnetta di San Siro”, una collina realizzata a partire dalle macerie provocate dai bombardamenti americani durante la seconda guerra mondiale e da altro materiale derivante dalla demolizione della cerchia dei Bastioni.

Le colline sono spesso affiancate l’una all’altra (il terreno, cioè, è variamente ondulato) e vengono loro riconosciute alcune caratteristiche.

Hanno solitamente un profilo arrotondato, una cima non ben definita, generalmente semplice da raggiungere, e presentano un’altitudine inferiore a qualche centinaio di metri.

In Italia vantiamo alcuni dei paesaggi collinari più famosi del mondo come quelli della Toscana. Celebri sono poi i sette colli di Roma.

Conclusioni

Dalle due definizioni che abbiamo dato, si può capire che, sebbene montagne e colline possano essere distinte rispetto ad alcune caratteristiche principali, sia impossibile stabilire dei parametri numerici oggettivi e universalmente riconosciuti per differenziarle.

Dove si può porre il limite altimetrico, infatti, tra una “montagna bassa” e una “collina alta” e magari con un profilo scosceso?

La distinzione rimane abbastanza soggettiva e può variare in funzione degli scopi degli studi e delle ricerche scientifiche che necessitano di stabilire una distinzione chiara.

L’importante, in questi casi, è dichiarare sempre la metodologia e i presupposti tecnici del proprio lavoro.

Inquinamento in montagna: rapporto di Greenpeace svela tracce di sostanze chimiche

Nemmeno la montagna si salva dall’inquinamento: un rapporto di Greenpeace, denominato ‘Impronte nella neve’, rivela la presenza di sostanze chimiche nocive tra le vette di tre diversi continenti.

L’inquinamento in montagna dunque non è soltanto l’incubo di ogni ambientalista ma realtà.

La capacità dell’uomo di rovinare tutto ciò che incontra sul suo cammino non conosce ostacoli.

A finire sotto accusa questa volta sono i Pfc,  composti poli e per-florurati utilizzati in diversi processi industriali.

Latest posts by Valentina Gnani (see all)
Un pensiero su “Colline e Montagne. Le differenze.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

GDPR Cookie Consent with Real Cookie Banner